Il Parco Nazionale d’Abruzzo è uno dei più antichi parchi d’Italia. Nel 1921 un’associazione di cittadini chiese ed ottenne dal Comune di Opi l’affitto di circa 500 ettari per iniziare a preservare la stupenda area del Parco. Negli anni successivi ottennero molti altri ettari sino ad arrivare nel 1923 al riconoscimento da parte dello stato.
Le attività del Parco e le capacità di intrattenere le relazioni con tutti gli interlocutori sono stati punto di riferimento per l’apertura ed il riconoscimento degli altri parchi abruzzesi
L’ente del Parco Nazionale d’Abruzzo ha saputo fino ad oggi integrare e valorizzare l’ambiente, l’ecoturismo e i prodotti tipici di qualità, rendendo possibile una crescita rispettosa dell’uomo senza depauperare la natura e mettere a rischio le risorse non più rinnovabili.
Il Parco Nazionale d’Abruzzo è una tra le poche zone d’Europa in cui è possibile avvistare l’Orso marsicano, il lupo, il camoscio d’Abruzzo, la lince o l’aquila reale.
Il Parco è ricoperto da faggi, aceri, pini neri e i lecci. Nel periodo primaverile fioriscono le genziane, le orchidee, i ranuncoli e le viole. Il fiore più bello che nasce all’interno del parco è la Scarpetta di Venere: una particolare orchidea gialla e nera che fiorisce a maggio.
Quasi tutte le strade e i sentieri che si inseriscono negli ambienti naturali sono chiusi al traffico di veicoli a motore. I 250 itinerari eco-turistici percorrono una lunghezza superiore a 250 km e possono essere attraversati a piedi, in bici, a cavallo.
Nei borghi all’interno del Parco è possbile trovare tranquillità e ospitalità. Spesso, nei rifugi del parco è possibile pernottare presentando preventivamente richiesta scritta.